Una grande e ambiziosa rivoluzione conservatrice per rigenerare il senso di comunità.
Rinascita Civica rappresenta nel nome e nel simbolo utilizzato una Rinascita che nasce dai civis cioè dai cittadini. Una Rinascita che arriva dal basso, come l’albero stilizzato che si erge dal terreno e non imposta dall’alto come avvenuto fino ad oggi con i partiti tradizionali.
Una Rinascita pragmatica e scevra da ideologie ormai passate e divisive, che guarda solo al bene e al benessere dei cittadini.
Una Rinascita che dovrà essere una grande Rivoluzione Conservatrice, non solo un cambiamento né un mero ritorno alla tradizione, ma una vera e propria Rivoluzione Conservatrice.
Santarcangelo di Romagna e i Comuni della Provincia – oltre che l’intera Regione Emilia Romagna – hanno bisogno di una svolta radicale, un rinnovamento che è una rinascita vera nei metodi, nello stile, nei contenuti, negli assetti e nelle strutture pubbliche.
Santarcangelo di Romagna è asfittica, ha paura del nuovo e del futuro, è una Città che non fa figli e non fonda più nulla: è vecchia dentro, oltre che nelle strutture comunali e nei suoi apparati. Una Città ingessata nella burocrazia, soffocata dalla pressione fiscale, che scoraggia ogni tentativo imprenditoriale di rischiare ed è l’immagine dell’Italia, un Paese ormai che non osa.
Ci vuole una Rinascita che sia una vera Rivoluzione, che parta dalle classi dirigenti, dai migliori e da chi fa, non dai servi e da chi non fa. Un paese vivo deve saper ripartire dalle sue migliori energie, deve saper partire dai meriti e dalle capacità, deve porre il concetto di Meritocrazia sul gradino più alto.
Ma una città, come una nazione, non si salva se rinnega se stessa, la sua identità, la sua storia, la sua cultura, la sua tradizione, le bellezze che ha ricevuto in dono dal passato, l’esperienza delle generazioni precedenti.
Per questo è necessario che tale Rivoluzione sia anche Conservatrice.
Una città – come la nostra – dove i morti superano i nati, tra negozi chiusi, chiese chiuse, librerie chiuse, imprese edili chiuse, fabbriche chiuse non va da nessuna parte.
Bisogna che Santarcangelo di Romagna riscopra il gusto e la passione di conservarsi, di avere memoria storica e sensibilità civile.
La Rivoluzione che deve partire da una Rinascita Civica deve coincidere con la Conservazione.
Fare una rivoluzione demografica, rimettersi a far figli, rilanciare, tutelare e assistere le famiglie, ripopolare le campagne, incentivare il lavoro giovanile e femminile, rigenerare e dare sicurezza alla Città sarebbe un investimento sul domani.
Una Rinascita Civica che deve partire congiuntamente da una Rivoluzione e da una Conservazione, una Rivoluzione Conservatrice che rigeneri il senso di comunità.
È arrivato quindi il tempo per gli uomini e le donne di buona volontà di fare un passo avanti, di sporgersi di più, di rimettersi in gioco, di esigere e orientare una Rinascita che parta da una Rivoluzione Conservatrice per non far spegnere la nostra Comunità.
Questa Rivoluzione partirà da Santarcangelo di Romagna.
Il nostro programma Elettorale
Il nostro programma nasce dalla sentita esigenza dei cittadini di un Sindaco che amministri la Città in un modo nuovo, avendo come unico obiettivo da perseguire il bene e l’interesse della Comunità. Un Sindaco che consideri l’incarico istituzionale affidatogli direttamente dai cittadini non come un mero lavoro da cui trarre un reddito, ma come un alto impegno verso gli altri -soprattutto quelli più deboli – e per questo basato sulla gratuità. Il nostro sarà un Sindaco che rifiuterà l’indennità spettatagli per destinarla alle famiglie con i redditi Isee più bassi per l’acquisto di generi per la prima infanzia e per altre necessità non coperte dalle istituzioni laddove siano presenti minori con grave disabilità.
Il Comune rappresenta l’elemento istituzionale più vicino al cittadino, quello in cui egli stesso si identifica e si riconosce; il Sindaco è, di conseguenza, il punto di riferimento della propria Comunità e con gli altri organi politici, supportato dall’apparato amministrativo, deve occuparsi della cittadinanza, garantendone la sicurezza, il rispetto della legalità, l’accessibilità ai servizi, la tutela della persona, la partecipazione, l’innovazione, la conoscenza delle informazioni e la trasparenza delle decisioni. Un Sindaco ha il dovere di facilitare l’interazione fra i diversi soggetti presenti sul territorio, garantendo iniziative e soluzioni volte a prevenire il disagio e a promuovere una cultura del benessere psico-socio-fisico.
A Santarcangelo ogni cittadino, elemento fondamentale della nostra Comunità, sarà messo al centro della nostra politica e reso protagonista della realtà in cui viviamo, realtà fatta di relazioni autentiche, vere, concrete, caratterizzate da contatti reali, coinvolgenti non solo le singole persone, ma anche gruppi, associazioni, enti presenti sul nostro territorio, in applicazione di quel principio di sussidiarietà tanto spesso sbandierato, ma troppo poco realizzato.
Siamo profondamente convinti che un buon programma non si determini dalla quantità dei punti, ma dalla qualità degli stessi e dalla competenza e capacità delle persone che lo metteranno in pratica. Per questo abbiamo consapevolmente mirato su alcuni punti programmatici con l’obiettivo di avviarli, svilupparli e realizzarli nell’arco dell’intero mandato e di mettere le basi per la Santarcangelo del futuro.
Il programma è strutturato in 13 punti:
1) politiche per la famiglia
2) le politiche per l’handicap e l’invalidità
3) Le politiche per la sicurezza dei cittadini
4) Le politiche per la Sburocratizzazione
5) Le politiche di tassazione locale
6) Le politiche per la valorizzazione della tradizione culturale
7) Le politiche ambientali e della salute
8) Le politiche sulla caccia
9) Le politiche sui bisogni quotidiani dei cittadini
10) Le politiche per l’agricoltura
11) Le politiche per la sanità
12) Le politiche per lo sport
13) Le politiche per gli Amici a Quattro zampe
1) Le politiche per la famiglia
La Famiglia riveste un interesse sociale enorme perché in essa c’è un impegno di stabilità e di certezze e un’obbligazione sociale che deve essere giuridicamente e socialmente premiata. È un’azienda che produce “capitale umano”, educa i figli trasmettendo cultura e valori che li formano e funge da ammortizzatore sociale in tempo di crisi economica.Riteniamo necessario e fondamentale quindi attivare uno specifico Assessorato per la Famiglia e alle Pari Opportunità affinché vengano gestite con la dovuta cura e attenzione tutte le problematiche quotidiane delle nostre famiglie dalla loro creazione, ai figli, alle persone anziane, ai disabili.
In sintesi intendiamo:
- abolire l’addizionale Irpef il cui peso maggiore ricade su pensionati e dipendenti;
- favorire le giovani coppie, fino a trenta anni, che vogliono acquistare un’abitazione a prezzi accessibili, prevedendo edilizia convenzionata con cessione da parte del Comune di terreni per l’edificazione a costo zero e riduzione del 50% dei costi di urbanizzazione primaria e secondaria;
- allungare l’orario di più asili comunali fino alle ore 18.00;
- ridurre del 50% i tributi locali (Tari, Imu) alle famiglie con un reddito non superiore a 50.000 euro con più di due figli;
- creare uno specifico fondo per garantire alle famiglie con un reddito non superiore a 50.000 euro con più di due figli l’acquisto di prodotti per neonati a prezzi calmierati in negozi della Città aderenti all’iniziativa;
- istituire borse di studio scolastiche per l’acquisto di libri scolastici agli studenti più meritevoli appartenenti a famiglie con un reddito non superiore a 50.000 euro con più di due figli;
- sottoscrivere un protocollo d’intesa con le associazioni di categoria datoriali e sindacali per favorire Welfare aziendale con riduzione della tassazione locale a chi aderisce alla creazione di asili aziendali o avvia una gestione del lavoro volta a favorire le madri e le giovani donne.
2) Le politiche per l’handicap e l’invalidità
In stretta correlazione con la famiglia sono quelle relative all’assistenza del disabile, sia figlio che coniuge, che genitore anziano. È estremamente importante che chi si dedica all’assistenza di una persona disabile, sacrificando il lavoro e la sua stessa vita, sia incentivato a farlo con un contributo comunale – oltreché regionale – che lo sostenga in tale gravoso compito. Pertanto ci poniamo come obiettivo necessario:
- favorire e maggiorare gli assegni di cura stanziati per chi assiste il disabile a casa propria (caregiver) rispetto al ricovero in strutture pubbliche o private con un risparmio di oltre il 50% del costo dell’assistenza;
- istituire uno sportello d’incontro tra caregiver informali e caregiver formali per favorire l’incontro tra domanda e offerta;
- effettuare una maggiore assistenza domiciliare con i risparmi ottenuti dai mancati ricoveri in strutture;
- aprire un tavolo istituzionale per porre in essere un “sussidio di compagnia”, cioè un sussidio per ragazzi fino a 25 anni che supportino anziani soli nelle faccende quotidiane, dalla spesa alla compagnia;
- realizzare una maggiore equità di trattamento in relazione al diritto allo studio tra alunni normodotati e diversamente abili;
- potenziare i parchi giochi inclusivi per permettere l’accesso ai giochi anche ai bimbi diversamente abili (ogni parco dovrebbe avere almeno una giostra accessibile);
- effettuare un monitoraggio sul territorio delle barriere architettoniche e favorire l’incentivazione di mezzi pubblici con pedane e scalini bassi per la salita e discesa dei disabili;
- prevedere un supporto alle famiglie già durante la gravidanza o nel momento in cui arriva la diagnosi dell’arrivo di un figlio con disabilità più o meno grave, con percorsi che inizino già dai consultori o dai reparti di Terapia Intensiva Neonatale e un rafforzamento degli interventi di sostegno per assecondarne e sostenerne la volontà di accudire il piccolo a casa propria, con previsione di forme di sollievo a domicilio;
- predisporre interventi di natura economica per consentire alle madri che sono state costrette a lasciare il lavoro per accudire il figlio disabile di potersene occupare in modo sereno potendo contare su un’entrata fissa;
- avviare percorsi di sostegno a favore dei siblings (fratelli), chiamati a vivere situazioni di disabilità di minori in famiglia;
- istituire un osservatorio comunale volto a monitorare le situazioni delle
famiglie con membri disabili per individuare le esigenze e programmare interventi
mirati.
3) Le politiche per la sicurezza dei cittadini
Presa coscienza che la sicurezza è un bene primario nella nostra società e data la carenza organica e di mezzi delle forze di polizia statali, dobbiamo riformare e internalizzare il nostro Corpo di Polizia Municipale e conferirgli sempre più compiti di sicurezza. Bisogna passare dal “pizzardone” che fa solo multe, al poliziotto che con la sua presenza sul territorio pattuglia e aiuta i cittadini. Inoltre, bisogna assumere forze nuove e ottimizzare quelle esistenti portando sulla strada il maggior numero di unità possibili.
I nostri progetti che attenueremo sono:
- Progetto Vigile di quartiere. La Polizia Municipale deve pattugliare tutto il territorio dal centro alla periferia. Solo la presenza costante di uomini armati sulle strade basta a dissuadere la micro criminalità. Non solo! Il Vigile di quartiere concettualmente è la presenza dell’istituzione più vicina al cittadino, agli anziani, ai giovani. E questa sarà la sua funzione di aiuto e ausilio alla cittadinanza con la sua presenza come primo referente delle istituzioni;
- Progetto Mille occhi per una città sicura. Questo progetto si innesta su quello del Vigile di quartiere. Infatti, per rendere la città più sicura, oltre agli uomini sul territorio, servono occhi contro i predoni e i malintenzionati. Quindi – anche approfittando di fondi regionali e nazionali – bisogna installare nel centro storico e nelle maggiori arterie delle periferie telecamere monitorate in diretta H24 dalla centrale operativa;
- Progetto Tolleranza zero. Avere più Polizia Municipale sul territorio vuol dire poter effettuare controlli sull’abusivismo commerciale sulle strade, sul decoro urbano in centro e in periferia, sulla prostituzione notturna e sull’invasione estiva di nomadi. Il Progetto Tolleranza Zero prevede nuovi regolamenti stringenti sul decoro urbano e occupazione del suolo pubblico, sull’esposizione nelle vetrine e sulla vendita di merce e un nuovo regolamento che vieti la sosta dei nomadi sul territorio comunale;
- Progetto Sicurezza Partecipata. In collaborazione con gli imprenditori del centro storico organizzeremo, soprattutto per le ore notturne, una sicurezza privata in coordinamento con le forze dell’ordine.
Oltre a quanto sopra, è nostra ferma volontà dotare la Polizia Municipale di uno strumento fondamentale, quanto imprescindibile per elevarne qualità ed efficacia dell’attività di controllo e prevenzione svolta, quale l’ausilio di unità cinofile: provvederemo a dare vita al progetto che prevede l’attivazione, dopo il periodo di addestramento cani e agenti, di 2 unità a supporto del Corpo.
4) Le politiche per la Sburocratizzazione
Il male della Pubblica Amministrazione si chiama Burocrazia, il dinosauro che opprime il cittadino. Partendo dal nostro mantra “si può fare” rispetto a quello burocratico del “non si può fare” bisogna far cambiare approccio ai dipendenti pubblici comunali.
Ma l’approccio non basta se non si parte dalle fondamenta e quindi stiamo lavorando ad una piattaforma digitale che consenta al cittadino di poter avere tutti i servizi comunali direttamente collegandosi da casa sua, dalle pratiche edilizie, al pagamento dei tributi locali, alle varie domande su aiuti e sussidi.
Tale piattaforma deve partire dalla base e cioè dall’immobile. In pratica si identifica un immobile e tramite la rasterizzazione di tutte le pratiche relative a quell’immobile presenti negli archivi cartacei comunali si ricostruisce la sua storia dalla concessione edilizia originale fino all’ultima variazione. Ci si interfaccia con la banca dati catastale e si abbinano la proprietà e le planimetrie catastali, inoltre grazie alla fotogrammetria catastatale e a Google Earth è possibile avere sia le planimetrie fotografiche che quelle tridimensionali.
Utilizzando poi la banca dati comunale dell’anagrafe si abbinano gli effettivi abitanti dell’immobile e collegandosi con la banca dati dell’Ufficio del Registro si verificano l’esistenza di contratti di locazione o comodato in essere. Non solo, ma collegandosi con il data base delle entrate si possono anche abbinare i redditi dichiarati dei vari componenti del nucleo familiare e il loro reddito Isee.
Quindi il cittadino può trovare tutta la sua documentazione sul portale (compresi i bollettini di pagamento) e il Comune può sapere in tempo reale se vengono pagate la Tari, l’IMU, l’occupazione del suolo pubblico, se il nucleo beneficia di contributi comunali e se ne ha diritto, il reddito Isee del nucleo, la presenza di anziani e/o invalidi e/o disabili assistiti o meno dai servizi sociali.
Insomma un programma che aiuterà sia i cittadini che, per avere le loro informazioni e i loro documenti lo potranno fare direttamente da casa, che il Comune che avrà la situazione delle tasse locali sotto controllo.
Quindi:
- azzeramento delle file e del Front Office Comunale;
- ottimizzazione del personale che potrà essere utilizzato in back office in più settori;
- azzeramento dell’evasione dei tributi locali;
- aggiornamento in tempo reale delle situazioni familiari, reddituali degli abitanti di un immobile;
- immediatezza delle informazioni da parte del cittadino stando comodamente a casa sua.
5) Le politiche di tassazione locale
La tassazione locale dei cittadini di Santarcangelo è forse la più alta tra i comuni medio grandi della Provincia di Rimini ma a tale tassazione non corrispondono sempre servizi adeguati.
Una riduzione delle tasse locali sembra più che necessaria per cui proponiamo:
- eliminazione dell’addizionale Irpef;
- apertura di un tavolo con le associazioni dei proprietari degli immobili e degli affittuari dei negozi affinché si stabiliscano dei canoni calmierati per i nuovi contratti di affitto per le attività economiche a seconda della zona in cambio della riduzione o eliminazione dell’IMU;
- una seria spending review della spesa, con rigorosi tagli ai costi inutili e ottimizzazione delle spese;
- incentivazione alla lotta all’evasione fiscale.
6) Le politiche per la valorizzazione della tradizione culturale:
Santarcangelo città della Bellezza
Noi vogliamo fare di Santarcangelo la Città della Bellezza.
Patria nativa o adottiva di illustri pittori, poeti e studiosi quali Cagnacci, Tonino Guerra, Augusto Campana –tanto per citarne alcuni-, riteniamo che Santarcangelo debba essere pienamente valorizzata da un punto di vista artistico-culturale.
La Pieve, la Collegiata, la Rocca, l’Arco, le Grotte, ecc. sono tesori ancora troppo poco noti, che, se adeguatamente pubblicizzati, potrebbero rappresentare anche una concreta possibilità di apertura di nuovi segmenti di mercato turistico. L’accresciuto interesse per tali beni porterebbe inoltre a una maggiore conoscenza dei paesaggi in cui sono inseriti e quindi di tutto il nostro territorio stesso.
Con noi alla guida, il Comune diventerebbe elemento propulsivo fondamentale per rigenerare quella verve culturale che rappresenta la linfa del nostro Paese, e per questo ci faremo promotori di eventi nazionali, come presentazioni di libri di noti autori non solo italiani, di mostre di pittori classici e/o emergenti, di concerti musicali di livello. Tutto all’insegna della Bellezza e della Qualità.
Il Festival Internazionale del Teatro in Piazza ritroverà quello spessore purtroppo nel tempo perduto, eliminando quella parte sperimentale e provocatoria poco gradita ai Santarcangiolesi e agli amanti del Bello, per diventare un vero evento all’avanguardia europea, ancorato anche al teatro tradizionale romagnolo.
I Musei tutti, sia comunali che privati, verranno rilanciati e messi a sistema per essere sfruttati al meglio.
Particolare attenzione e supporto riserveremo alle Sagre che riteniamo fondamentali per la conservazione della nostra tradizione contadina.
Inoltre istituiremo e/o ci collegheremo a cammini sia tematici (Strada dei vini, del Sangiovese, delle vecchie botteghe, ecc.) sia dedicati a personaggi famosi del nostro territorio (Cagnacci, Guerra, Campana, Clemente XIV, Beato Pio, Angela Molari, ecc.).
7) Le politiche ambientali e della salute
La salvaguardia della salute e dell’ambiente deve essere di fondamentale importanza nella politica amministrativa comunale.
Pertanto, è assolutamente prioritario che il Comune si attivi con ogni mezzo – politico ed amministrativo – per addivenire all’interramento degli elettrodotti presenti sul territorio e in particolare il tratto di quello della linea Fano-Forlì, causa di numerosi decessi per tumori. Proponiamo che l’interramento avvenga nella fascia di rispetto aderente all’autostrada utilizzando delle tubazioni che potrebbero essere condivise con le linee della Fibra.
Riteniamo inoltre che il Comune e le partecipate dello stesso debbano dare il buon esempio in relazione all’inquinamento e ci attiveremo per:
- la dismissione di tutti gli impianti pubblici di riscaldamento a gasolio;
- la dismissione graduale di tutti gli automezzi comunali inquinanti e sostituzione degli stessi con automezzi ecologici;
- l’imposizione alle società in concessione pubblica di raccolta rifiuti e mobilità di dismettere i mezzi inquinanti e di sostituirli con mezzi elettrici o ecologici.
8) Le politiche sulla caccia
Riteniamo che la caccia faccia parte delle nostre tradizioni e che i diritti dei cacciatori vadano tutelati e coordinati con quelli degli altri cittadini. Pertanto, non porremo nessun divieto di caccia nella zona paesaggistica del Marecchia come invece è avvenuto a Rimini. La convivenza è possibile e la prova ne è che fino ad oggi nessun incidente è mai avvenuto.
9) Le politiche sui bisogni quotidiani dei cittadini
La gestione dei bisogni quotidiani di una città è uno dei compiti primari di un Comune e deve tornare ad essere al centro del suo operato: la mobilità (piste ciclabili, trasporto pubblico), le manutenzioni stradali, le riparazioni nelle scuole e nelle palestre comunali, il miglioramento dell’illuminazione pubblica, l’abbattimento delle barriere architettoniche sono solo alcuni degli esempi più eclatanti, così come gli spazi verdi, polmoni della città e luoghi di aggregazione nel tempo libero dei cittadini, hanno bisogno di manutenzione periodica e di essere implementati.
Inoltre la quotidianità di ogni cittadino è anche caratterizzata dalla necessità costante e continua di essere connesso alla rete Internet, sia per esigenze di lavoro che personali (contatti con familiari, gestione degli elettrodomestici, ecc.), oltreché per impegnare il tempo libero.
Riteniamo che un Comune al passo coi tempi debba garantire a cittadini e turisti l’accesso alla
rete e quindi daremo vita ad un progetto che si concretizzerà con la creazione di un impianto tecnologico che possa fornire una copertura di segnale, tramite tecnologia WiFi, capace di garantire l’accesso gratuito e sicuro alla rete, su tutto il territorio comunale e non solo in centro storico.
10) Le politiche per l’agricoltura
Strumenti Urbanistici PSC e RUE – Proposte di Variante NTA Ambiti Agricoli.
Fin dalla sua nascita, Rinascita Civica ha fondato la sua “mission” sulle facilitazioni alle attività d’impresa e dei cittadini tutti, nel pieno rispetto della legalità, dell’etica e dell’ambiente. Tante sono le iniziative di cui Rinascita Civica si è fatto promotore e tante sono quelle ancora da intraprendere nell’interesse della Città di Santarcangelo. Tra queste, una Variante Normativa al RUE e al PSC.
I nuovi strumenti urbanistici in vigore hanno segnato un importante e atteso cambio di passo rispetto al passato e hanno introdotto positive agevolazioni in favore del recupero del patrimonio edilizio e del riuso del territorio. Risulta però, univocamente, necessario rivedere alcuni contenuti normativi del RUE e del PSC per ottimizzare l’efficacia delle nuove previsioni urbanistiche.
Questa prima serie di segnalazioni, in merito alle tematiche che le Varianti dovranno affrontare, riguarda il Territorio Rurale. L’attenzione è posta, in particolare, su due temi:
- recupero degli edifici esistenti, senza incrementi delle volumetrie, in favore dei nuclei familiari che già risiedono in campagna e che desiderano dare continuità generazionale agli insediamenti;
- necessità ed esigenze contingenti delle Aziende Agricole.
Territorio Rurale: immobili non appartenenti ad aziende agricole.
Il nostro territorio rurale è caratterizzato da edificazione diffusa, in buona parte non funzionale alle aziende agricole. Gli edifici esistenti nelle campagne sono spesso di grandi dimensioni e composti da una sola unità abitativa, in aderenza alle esigenze del periodo in cui sono stati costruiti. Le attuali condizioni socio-economiche hanno decretato, nei fatti, la fine dei modelli edilizi come quelli in argomento.
Gli indirizzi del PSC sono chiari, nel voler impedire accrescimento insediativo negli Ambiti Agricoli e ne sono chiare anche le ragioni, dettagliatamente esposte nella relazione introduttiva e da noi condivise nelle linee sostanziali. Riteniamo, però, che vi sia spazio per equilibrare al meglio le esigenze della collettività in ordine alla tutela e salvaguardia del patrimonio naturale, con le esigenze di coloro che la campagna la vivono e che contribuiscono a mantenerla viva.
Ci riferiamo, in particolare, alla necessità di rivedere la limitazione che non ammette l’aumento di unità immobiliari ad uso familiare.
Va preso atto, serenamente, che per favorire e incentivare il recupero edilizio dell’esistente in luogo delle nuove edificazioni, si devono consentire interventi che soddisfino le esigenze socio-economiche attuali e del prossimo futuro; in mancanza di tali possibilità, di fatto si vanifica l’insieme delle altre forme di incentivazione già a regime. Le esigenze che si manifestano diffusamente, sono quelle di consentire l’aumento di una unità immobiliare negli edifici esistenti senza incremento di volumi, esclusivamente con interventi di recupero e, quindi, mai associati a consumo di territorio e con limitatissimo incremento di carico urbanistico.
Territorio Rurale: immobili appartenenti ad aziende agricole.
Rinascita Civica intende farsi portavoce delle Aziende Agricole, che si vedono preclusa la possibilità di ampliamento e/o nuova realizzazione dei servizi agricoli, oltre la soglia massima di 500 mq.
Va precisato che secondo le moderne e unificate modalità di computo delle superfici, non esistono più gli “abbuoni” del vecchio PRG (ad esempio per piani interrati, seminterrati, logge e portici, ecc…) ed è noto che la disponibilità di adeguati spazi per servizi sia un fattore sostanziale per la qualità e la competitività delle Aziende. È evidente, inoltre, che un limite già di per sé basso, ottenibile parimenti per un’entità di soli 4 ettari come per una di 40 ettari, oltre a non rispondere alle esigenze produttive di nessuna delle Aziende che intendono innovarsi e qualificarsi, costituisce una previsione iniqua in danno delle Aziende più grandi.
Resta pieno l’apprezzamento in favore del “Riuso e/o acquisizione di edifici” ma va preso atto che detta previsione non produce alcun risultato efficace, per effetto delle mire speculative di quanti – non agricoltori – si trovano oggi a disporre di un tesoretto (magari costruito abusivamente e condonato con pochi soldi…) e che, a richiesta, vorrebbero porre in vendita per cifre incompatibili con qualsivoglia concreto piano economico di investimento agricolo.
Pertanto bisogna dare la possibilità di ampliamento e/o nuova realizzazione dei servizi agricoli, oltre la soglia massima di 500 mq rapportandola ai mq della proprietà.
11) Le politiche per la sanità
Noi di Rinascita Civica siamo molto critici su Ausl Romagna e quindi sull’unificazione delle AUSL di Rimini, Forlì e Ravenna. Riteniamo che il Pd abbia sacrificato delle eccellenze della provincia di Rimini sull’altare della politica Ravennate e siamo fermamente convinti che questo trend debba avere fine.
Pertanto, siamo per il potenziamento dell’Ospedale Franchini, sia del reparto di senologia, sia delle varie eccellenze presenti. Non subiremo inerti nessun indietreggiamento sull’offerta dei servizi sanitari e sulla diminuzione del personale addetto.
12) Le politiche per lo sport
La realtà sportiva Santarcangiolese ha una lunga tradizione. Grazie alle Associazioni Sportive presenti sul territorio l’attività sportiva è molto variegata e impegna tantissimi atleti nelle varie discipline.
Questa attività è svolta per la maggiore parte grazie al contributo fattivo di persone che dedicano il proprio tempo in maniera gratuita, ma anche le risorse economiche per affrontare i costi relativi agli eventi e alla semplice attività sono a totale carico delle associazioni e dei loro presidenti; a fronte di questo impegno però non sempre l’Amministrazione Comunale è disponibile ad elargire contributi.
Le strutture che sono a disposizione delle associazioni per svolgere il loro compito non sono sempre adatte o idonee per lo svolgimento delle varie attività. Anche la messa a norma degli impianti per praticare lo sport spesso non è adeguata. Gestire quindi impianti sportivi adeguati a ospitare manifestazioni ed eventi sportivi di un certo livello non è una prerogativa locale.
Santarcangelo ha un potenziale turistico che però rimane purtroppo di carattere locale; il turismo sportivo in Italia è in continua crescita e il giro d’affari che ne deriva è stimato in 6,3 miliardi di euro con oltre 10 milioni di viaggi e oltre 60 milioni di pernottamenti in strutture ricettive italiane.
È evidente che questo rappresenta per moltissime zone un grande potenziale di sviluppo e incremento dell’economia e dei proventi locali e però è necessario creare i presupposti affinché ciò possa avvenire.
La nostra proposta consta nella creazione di una cittadella dello sport nella quale poter svolgere e praticare tutti gli sport attualmente presenti in città ed incrementarli con nuove discipline, composta da una palestra multidisciplinare a modo di palazzetto dello sport, una nuova pista di atletica, campi di basket, di pallavolo, di beach tennis e nuovi campi di Padel, attualmente sport emergente.
Un vero e proprio centro sportivo moderno e funzionale capace di accogliere la richiesta delle associazioni sportive presenti sul territorio, ma anche capaci di gestire eventi e manifestazioni di carattere nazionale e/o internazionale per richiamare quel turismo sportivo attivo (chi si sposta per praticare attività fisico/sportive e agonistica) e quello passivo (chi si sposta per assistere a manifestazioni sportive) che può rappresentare un volano economico di notevole valore.
13) Le politiche per gli Amici a Quattro zampe
Riteniamo che un cane o un gatto siano un valido aiuto per vincere la solitudine di persone sole e che la loro adozione sia importante per educare bimbi e ragazzi all’amore per gli altri e al rispetto altrui. Inoltre riteniamo che le condizioni di un canile, per quanto buone, siano limitanti per animali abituati a vivere a stretto contatto con l’uomo e a godere del suo affetto.
Pertanto, porremo in essere, in collaborazione con il canile di Fagnano di Talamello e le Associazioni Animaliste, il Progetto Adozioni prevedendo per le persone che adotteranno un animale, prelevato direttamente dalla struttura comunale, e per tutto il periodo in cui lo stesso farà parte del nucleo familiare dell’adottante:
- Esenzione totale dal pagamento della tassa rifiuti nel caso di adozione di cane;
- Sgravio parziale del 50% sul pagamento della tassa rifiuti in caso di adozione di gatto.
Durante la vita dell’amico a quattro zampe, personale appositamente formato effettuerà visite periodiche a domicilio per valutare lo stato in cui viene tenuto l’animale e per dare eventuali consigli o supporti a persone sole.
Al momento della dipartita dell’animale, per far sì che la morte risulti meno dolorosa ai loro padroni per il legame affettivo instaurato, adibiremo un appezzamento di terreno comunale a Cimitero per gli Amici a Quattro zampe e prevederemo anche un apposito incentivo per limitare le spese della cremazione a chi invece vorrà conservarne o disperderne le ceneri.Inoltre per assicurare igiene e decoro alla Città, predisporremo adeguate piazzole riservate ai cani per i loro bisogni fisiologici così come già esistenti, per esempio, in Svizzera.